Salute e Benessere

Sindrome dell’ovaio policistico: cosa è e quali sono i sintomi

La sindrome dell’ovaio policistico è una malattia molto comune fra le donne in età fertile che colpisce il sistema endocrino, da non confondere con l’ovaio policistico.

Quando si parla di sindrome da ovaio policistico ci si riferisce ad una vera e propria malattia che può determinare un importante ingrossamento delle ovaie che contengono piccoli accumuli di cisti liquide con conseguenze sulla fertilità di una donna. Secondo una recente stima, ne soffrono dall’8 al 18% delle donne in età fertile; vediamo più nel dettaglio in cosa consiste.

Sindrome dell’ovaio policistico

Sindrome dell’ovaio policistico: cosa è e quali sono i sintomi

Come già detto una cosa è l’ovaio policistico è diverso dalla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Una sindrome che si manifesta con l’ingrossamento delle ovaie e la presenza di cisti ovariche multiple che provocano una iperproduzione di ormoni maschili (iperandrogenismo) e disfunzioni ovariche.

Per capire se ne soffriamo e se è il caso di contattare un medico bisogna fare attenzione a diversi fattori tra i quali:

  • peluria su viso e corpo eccessiva
  • ciclo mestruale assente o ballerino
  • acne persistente
  • perdita di capelli
  • dermatite seborroica (eccesso di sebo)

Il primo campanello di allarme è l’irregolarità del ciclo mestruale che può essere assente anche per alcuni mesi e poi tornare all’improvviso. Inoltre lo squilibrio ormonale incide anche sul metabolismo quindi un aumento di peso non correlato all’assunzione maggiore di cibo.

Le cause di questa sindrome non sono ad oggi del tutto chiare, si pensa che sia una delle molteplici alterazioni del sistema riproduttivo e di quello endocrino, ma non bisogna sottovalutarlo. Per gli studiosi se non diagnosticato in tempo e non curato può essere una delle cause di infertilità femminile.


LEGGI ANCHE: Menopausa: sintomi e consigli utili su come attenuarli


Siccome è difficile identificare le cause, la diagnosi viene fatta a tentativi. Di sicuro l’esame del sangue andando a valutare la presenza di estrogeni e di testosterone nel sangue ed anche i livelli di glucosio, di prolattina ed il funzionamento della tiroide. L’esame ecografico, inoltre, può consentire di valutare l’aspetto delle ovaie e il grado di spessore del rivestimento uterino.

La cura è soggettiva, se non ci sono problemi particolari non c’è bisogno di assumere farmaci, ma basta avere un’alimentazione regolare. In caso in cui ci possano essere problemi di salute o anche una difficoltà di rimanere incinta allora bisognerà intervenire con farmaci specifici o somministrando FSH e LH a supporto dell’ovulazione.

Sindrome dell’ovaio policistico: cosa è e quali sono i sintomi

 

 

 

Valentina

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