Quali sono le differenze tra l’aglio rosso e l’aglio bianco?

Quali sono le differenze che corrono tra l’aglio rosso e l’aglio bianco? Scopriamone insieme proprietà e benefici.

Non tutti sanno che l’aglio ha grandi proprietà benefiche per il nostro corpo e per la nostra salute. Antibiotico naturale, è eccellente dal punto di vista nutrizionale e vitaminico: ricco di vitamina A, B, C, E, ferro, fosforo e calcio.

Oltre allo straordinario apporto vitaminico e di minerali, questo prodotto è anche consigliato in caso di diete dimagranti e, inoltre, ha spiccate proprietà diuretiche. Ma quante varietà di aglio esistono e quali sono le differenze?

Scopriamo le diverse proprietà di aglio rosso e aglio bianco.

Le differenze tra aglio rosso e aglio bianco

differenze tra l’aglio rosso e l’aglio bianco

L’aglio bianco è il più comune tra quelli coltivati in Italia: i suoi bulbi hanno un sapore deciso e forte. Questa categoria può essere coltivata in inverno, tra gennaio e febbraio. L’aglio bianco si divide in diverse varietà, tra cui troviamo:

Piacentino: ha il bulbo di colore bianco-argentato e si conserva a lungo.
Polesano: di colore bianco brillante è compatto e si coltivava già nell’800.
Napoletano: di colore bianco con striature rosate ed è ricco di oli essenziali.

A differenza dell’aglio bianco, quello rosso è molto più ricco di proprietà e apporta un numero maggiore di benefici.

Esso è ricco di vitamina C, tiamina e riboflavina che sono degli antiossidanti che possono apportare un gran beneficio alla nostra salute. Ricco anche di zolfo, di iodio e silicio, questa categoria è anche abbondante in allicina di proprietà benefiche e che conferisce il tipico odore.

Esistono diverse varietà di aglio rosso:

Di Nubia: si semina in Sicilia tra dicembre e gennaio e si raccoglie in primavera. Il suo gusto è molto forte ed è quello che da un tocco in più ai tipici piatti siciliani.
Di Sulmona: coltivato in Abruzzo, è ricoperto da un involucro rosso vino. La sua particolarità è che produce uno scapo floreale che può essere consumato fresco, sott’olio o in agrodolce.
Maremmano: è poco diffuso e poco coltivato se non per consumo proprio.