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Le IAD la nuova piccola imprenditoria delle casalinghe in casa, potresti provare anche tu, zero spese solo guadagno

In molti sono totalmente all’oscuro della IAD, la nuova piccola imprenditoria delle casalinghe in casa: ecco in cosa consiste e perchè potresti provare anche tu.

Nel corso del tempo è andato ad affermarsi un fenomeno piuttosto importante che ha portato alla nascita della IAD, la nuova piccola imprenditoria delle casalinghe in casa. Molte persone ne ignorano l’esistenza tuttavia si tratta di una realtà che sta via via prendendo piede un po’ ovunque.

Alla luce di quanto appena detto, di seguito passeremo a svelarvi qualche dettaglio in più in merito a questo nuovo fenomeno che sta affermandosi a macchia d’olio in ogni Regione d’Italia.

IAD: cos’è e perchè conviene

Tanto per cominciare, va detto che IAD sta per Impresa Alimentare Domestica ed è un acronimo che viene utilizzato per indicare coloro che quotidianamente utilizzano le loro cucine per produrre preparazioni di ogni sorta. In questo modo, dunque, è possibile evitare di dover pagare un affitto e dunque di aprire utenze per la luce e il gas. Chiaramente, ci sono i pro e i contro e in particolare quest’ultimo riguardano lo spazio. Una casa infatti non può ospitare macchinari che spesso sono piuttosto ingombranti.

In ogni caso, si tratta di un settore che presenta enormi potenzialità su cui il Parlamento non ha ancora legiferato anche se in alcune Regioni aprire una IAD può significare andare incontro ad ostacoli dettati da ignoranza e talvolta pigrizia da parte di alcuni funzionari. A tal proposito, proprio per evitare di scontrarsi con una simile situazione è stata fondata l’associazione il Gusto. Il Presidente Patrizia Polito, in particolare, ha dichiarato che al momento risultano 300 IAD aperte. Si tratta quasi totalmente di donne che decidono di entrare nel mondo del lavoro o in alcuni casi di riproporsi con una micro attività. Secondo la parlamentare Lia Quartapelle le IAD sono uno strumento molto importante che consente di creare nuova imprenditoria e che bisogna adoperarsi al fine di renderle sempre più facili da realizzare. Non resta quindi che sperare in un cambiamento di rotta che renda questo fenomeno favorito anche dalle Regioni anziché osteggiato per via dell’assenza di una regolamentazione.

Sabrina

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