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Vaccino vaiolo, ci siamo si prevedono due richiami, quando si inizia

E’ pronto il vaccino contro il vaiolo delle scimmie e prevede due richiami: scopriamo insieme quando comincerà la somministrazione.

Il Monkeypox è un’infezione che può essere trasmessa dagli animali direttamente all’uomo ed è in grado di causare il vaiolo. In genere i sintomi tendono a risolversi nel giro di qualche settimana mentre in altri possono sfociare in serie complicanze che devono essere sottoposte all’attenzione medica.

Ciò detto, il vaccino contro il vaiolo prevedrebbe due richiami e gli esperti hanno fatto sapere di essere pronti a partire con la sua somministrazione.

Vaccino vaiolo: pronti a partire a breve con la somministrazione

L’assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha fatto sapere che presto lo Spallanzani di Roma sarà pronto a partire con la somministrazione del vaccino del monkeypox. Al momento, infatti, si sarebbe soltanto in attesa delle direttive da parte del Ministero della Salute e dunque delle indicazioni relative alle fasce di età alle quali somministrare il vaccino in questione. Nello specifico, comunque, questo contemplerebbe una prima dose e un successivo richiamo la cui somministrazione dovrebbe essere effettuata dopo i 2, 3 mesi.

A tal proposito si è espresso anche il noto virologo Fabrizio Pregliasco che ha spiegato che la principale paura è che possa verificarsi un contagio sui roditori rendendolo endemico. Non a caso infatti nel continente nero, il contagio avviene proprio mediante il morso di un topo. In Europa invece questo avviene mediante un atto sessuale e in particolare attraverso la rottura di vescicole. Oltre a ciò, Pregliasco ha voluto mettere in guardia precisando che nonostante una capacità di diffusione minore rispetto al covid, anche il virus in esame viene contratto proprio stando vicino ad una persona che risulta infetta e dunque bisogna fare estrema attenzione.

Ad ogni modo, ha continuato Pregliasco, il vaiolo delle scimmie sta facendo registrare una sintomatologia relativamente ridotta rispetto a quella riportata inizialmente in Africa con pazienti che sono stati devastati da vescicole al volto, alle mani e anche al torace. Al momento, invece, il sintomo principale risultano essere delle vescicole al pube e di conseguenza la diffusione è determinata dal comportamento di ciascun individuo.

Sabrina

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