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Emergono dubbi sulle vaccinazioni da covid ai bambini, ecco perché in altri paesi non e come in Italia

La Commissione Medico Scientifica ha pubblicato sul suo sito un aggiornamento relativo al documento che forniva 16 motivi su cui riflettere prima di vaccinare i bambini aumentandoli a 24.

Stando a quanto emerge dai dati in possesso relativamente alla somministrazione di vaccini nei soggetti in età pediatrica, stanno emergendo nuovi dubbi. Il tema, infatti, risulta essere fin dall’inizio della pandemia particolarmente sentito e che accende il dibattito tra gli esperti.

Scopriamo insieme quali sono i dubbi relativi alle vaccinazioni da covid ai bambini e perchè in altri paesi non è come in Italia.

Vaccinazione da covid ai bambini: i dubbi degli esperti

In particolare nei paesi come Svezia, Regno Unito e Norvegia, non sono particolarmente propensi alla somministrazione dei vaccini nella fascia di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, ovviamente a patto che i soggetti rientranti in questa categoria non presentino un sistema immunitario compromesso o una patologia pregressa. La mancata propaganda della vaccinazione anticovid sui bambini è dovuta al fatto che si pensa che questa fascia di età si ammali molto raramente in modo grave e per di più gli eventi avversi non sono ampiamente conosciuti.

Secondo Patrizia Gentilini, Medico oncologo ed ematologo, l’argomento che maggiormente supporta la tesi di questi paesi è dato dal fatto che i dati hanno fatto emergere che la vaccianzione anticovid è risultata inefficace, in particolare, nelle due settimane seguenti la somministrazione, ma anche nel medio termine. La protezione dall’infezione, di fatti, pare azzerarsi a mesi di distanza dalla seconda dose. Questo dato era emerso anche da una ricerca condotta dai ricercatori svedesi che aveva dimostrato che l’efficacia del vaccino Pfizer contro l’infezione da covid 19 sia andata diminuire in maniera progressiva. In particolare, è passata dal 92% a partire dal quindicesimo giorno fino al trentesimo giorno dopo la seconda dose. Il risultato è stata una quasi totale perdita di fino alla perdita efficacia a partire dai 7 mesi dal ciclo vaccinale.

Sulla base di questi studi, dunque, secondo la dottoressa Gentili dovrebbe sorgere spontanea la domanda relativa al motivo per il quale si stanno vaccinando i bambini. Questo quesito richiede una visione aperta da parte degli esperti, ha affermato la donna, che li conduca ad una riflessione approfondita.

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Sabrina

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