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Salta tutto: ancora smart working per molti fino a 30 giugno, per i più fragili nuovo decreto

Il nuovo Decreto Legge in materia di Covid, ha programmato la lenta uscita dall’emergenza sanitaria: ci sarà una proroga dello smart working e nuove misure a favore dei fragili. Ecco di cosa si tratta.

Il 17 marzo 2022 è stato approvato il nuovo Decreto Legge in materia di Covid. La fine dell’emergenza sanitaria, prevista per il 31 marzo, ha reso necessaria la programmazione di alcune misure speciali. Ci sarà, dunque, una sorta di “periodo di transito” che accompagnerà i lavoratori verso un ritorno alla normalità.

Proroga dello smart working fino al 30 giugno e nuove misure a favore dei più fragili. Queste, al momento, sono i punti principali di quanto è stato stabilito dal Governo: analizziamoli più nel dettaglio.

Proroga smart working e soggetti fragili: il punto sul nuovo decreto

Il Decreto Legge approvato lo scorso 17 marzo, ha concesso più tempo a lavoratori e imprese per organizzare il proprio ritorno alla normalità. Nodo principale, in questo caso, è stata la proroga dello smart working: si tratta, infatti, di una possibilità straordinaria concessa alle aziende per far fronte alla diffusione dei contagi.

Con la fine dello stato di emergenza, però, viene meno anche la necessità del lavoro a distanza e, finalmente, si può tornare alla “normalità”. Per altri due mesi, dunque, i datori di lavoro potranno ancora inviare le comunicazioni di attivazione dello smart working in modalità semplificata.

Questa particolare modalità, inoltre, sarà ancora prevista per i lavoratori che sono, a loro volta, soggetti fragili. In questo caso ci sarà il ritorno dell’elenco di patologie che daranno l’accesso a questa possibilità. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Cosa accade ai soggetti fragili

Ad essere prorogato, inoltre, sono state anche le disposizioni previste dal comma 2-bis dell’articolo 26 del decreto Cura Italia. Esse, infatti, a partire dall’ottobre 2020 hanno permesso ai lavoratori fragili di eseguire le proprie mansioni di lavoro anche da remoto. 

Un grande ritorno, in questo caso, è quello dell‘elenco di patologie per le quali ricorre la condizione di fragilità. Solo coloro che rientrano tra quelle indicate potranno proseguire la propria attività lavorativa a distanza.

Tali soggetti, infine, sono genericamente coloro che presentano patologie che comportano una parziale o più grave compromissione del sistema immunitario. Dunque, trapiantati, pazienti oncologici, esentati dalla vaccinazione e, infine, soggetti con più di tre patologie a carico. 

Simona

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