Salute e Benessere

Il vaccino Moderna e la sindrome cui fare attenzione: l’avviso dell’Ema

L’Agenzia Europea per i medicinali ha voluto avvertire in merito a quelli che sono i dati di una sindrome che sarebbe generata dal vaccino Moderna. Ecco di quale si tratta e quali sono i sintomi a cui si può andare incontro.

Il vaccino Moderna ha contribuito a fronteggiare la pandemia generata dal covid, tuttavia, l’Ema, l’Agenzia Europea per i Medicinali ha voluto rendere noto un dato che farebbe emergere il rischio di contrarre una sindrome in seguito al vaccino.

Scopriamo insieme qual è la sindrome paventata dall’Ema e quali sono le conseguenze che può generare sulla nostra salute.

Vaccino Moderna: ecco qual è la sindrome a cui si può andare incontro

Quella a cui si riferisce l’Agenzia Europea per i Medicinali, è la sindrome da perdita capillare. In alcuni casi, questa è connessa ad una serie di patologie come, ad esempio, quelle di natura oncologica o anche alla somministrazione di farmaci.

I sintomi a cui si possono andare incontro possono essere molto gravi. Tra di essi ci sono:

  • fuoriuscita di liquidi dai vasi sanguigni;
  • gonfiore a braccia e gambe;
  • svenimento;
  • sangue ispessito;
  • valori albumina bassi;
  • pressione sanguigna bassa.

A onor del vero, è stato sottolineato che i dati di cui si è in possesso in questo momento non sono tali da poter stabilire in maniera certa la correlazione tra il vaccino Moderna e l’insorgere della sindrome da perdita capillare. Tuttavia, il consiglio degli esperti è quello di includere delle informazioni al riguardo sul prodotto in modo tale da rendere maggiormente consapevoli i sanitari. E’ fondamentale, di fatti, fare in modo che gli operatori che lavorano nel settore siano a conoscenza di questo rischio e soprattutto dei sintomi che possono insorgere a causa di questa rara sindrome. Il rischio è maggiore, peraltro, nel caso in cui il paziente abbia già maturato una storia clinica di della predetta sindrome.

Alla luce di quanto appena detto, è importante che il paziente renda noto il quadro clinico al proprio medico di famiglia in modo tale che questi possa valutare le modalità di pianificazione del ciclo vaccinale.

Sabrina

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