Salute e Benessere

Endometriosi e gravidanza: ecco le incredibili scoperte

Le donne che soffrono di endometriosi hanno sicuramente molta più difficoltà ad avere figli e, in generale, in gravidanza: ecco le incredibili scoperte che fanno sperare.

L’endometriosi è una malattia ancora poco conosciuta e che danneggia irrimediabilmente il corpo di una donna. Molte sono coloro che si sono dovute sottoporre ad interventi anche molto invasivi e troppe, ancora, restano quelle che hanno dovuto rinunciare ad avere figli.

Se si soffre di endometriosi il concepimento è molto più difficile e, qualora esso dovesse avvenire, si prospetta una gravidanza di gran lunga più impegnativa rispetto alla norma. Tuttavia, uno studio condotto da alcuni ricercatori francesi fa ben sperare tutte le donne che soffrono di tale patologia ma che desiderano fortemente un figlio.

Ecco di cosa si tratta e quali sono i dettagli che fanno ben sperare.

Endometriosi e gravidanza: uno studio fa sperare molte donne

L’endometriosi è una malattia invalidante caratterizzata dalla crescita sregolata di cellule epiteliali fuori dalla loro normale sede e al di fuori dell’utero. Essa, sicuramente, causa nelle donne che ne soffrono un tipo di dolore costante e che influisce molto sulla qualità della vita; d’altro canto riduce sensibilmente la fertilità e le possibilità di concepire.


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Uno studio dell’Hôpital Universitaire Paris Centre di Parigi e pubblicato su JAMA Network Open, ha analizzato l’andamento della gravidanza in un campione di quasi 500 donne con endometriosi. Lo scopo, infatti, era quello si sottolineare tutti i problemi che potessero incorrere durante lo sviluppo del feto.

Questa ricerca, quasi inaspettatamente, ha prodotto buoni risultati regalando nuovi grandi speranze a tutte le donne affette da questa patologia ancora senza cura.

I risultati che fanno sperare le donne con endometriosi

Lo studio ha evidenziato come il periodo di gravidanza di una donna con endometriosi sia uguale a quello di una donna senza questa malattia. La presenza della patologia, dunque, non ha influito sullo sviluppo del feto né vi ha dato problemi di alcun genere.


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Un rischio maggiore, invece, è stato attestato al momento del parto: per questo motivo la percentuale dei cesarei è di gran lunga maggiore nelle donne che ne soffrono. Non sono state osservate differenze sulle probabilità di parto pretermine.

Infine, non sono emersi segnali d’allarme di alcun genere neanche sulla salute del neonato e neanche a lungo termine. Segnali preziosi e confortanti che possono regalare a molte un barlume di speranza.

Simona

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