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Vino si o vino no? La risposta della scienza su benefici e quantità

Il vino è ottenuto dal succo di uva fermentato. Sebbene sia una bevanda alcolica, è dimostrato che abbia diversi benefici. Scopriamoli. 

Si ottiene dalla fermentazione del fruttosio contenuto nel mosto, il risultato della pigiatura dell’uva, e si distingue, a seconda dell’uva e del processo di vinificazione, in:

  • rosso, ottenuto dalla fermentazione del mosto di uva nera dopo la macerazione delle bucce e del succo.
  • bianco, che si ottiene dalla macerazione di uve bianche, mi può ottenere anche da uve rosse solo pigiate e non macerate.
  • rosato, che si può ottenere sia da uva rossa, poco macerata, sia da uve bianche e rosse lavorate insieme.

Una volta pigiato il succo viene fatto fermentare ed è qui che gli zuccheri si trasformano in alcol. Se prima di lasciarlo fermentare il mosto viene passato attraverso una pressa, con la quale si elimina la buccia e i semi, si ottiene il vino bianco, se viene pressato dopo la fermentazione si ottiene il vino rosso.

Oltre che per il colore i vini si differenziano anche per gli effetti sulla salute.

Il vino rosso, proprio grazie alla presenza delle bucce durante la fermentazione è ricco di composti vegetali buoni per la salute, come il resveratrolo ricco di antiossidanti ad esempio, e i tannini.

Il vino bianco, a parità di quantità, è invece meno calorico.

LEGGI ANCHE: VINO A TAVOLA: COME SI SCEGLIE E COME SI SERVE SECONDO IL GALATEO

Quanto vino posso bere? Quali principali benefici?

Vino ottenuto dall’uva

Parlando di quantità, è risaputo che una dose “giusta” unica per tutti non esiste, ma si può parlare di consumo moderato:

  • per un uomo esso è pari a circa 3 bicchieri al giorno
  • per una donna a 2.

Naturalmente tale consumo deve diminuire man mano che si va avanti con l’età.

Una quantità adeguata di vino a pasto, soprattutto rosso, può,:

  • aiutare il sistema cardio-circolatorio (agendo sul livello di colesterolo buono) riducendo il rischio di malattie come infarti e ictus
  • ridurre il rischio di artrosi perché preserva la cartilagine
  • contribuire a prevenire alcune malattie neurodegenarive come Alzheimer e Parkinson
  • aiutare con il diabete, aumentando la sensibilità all’insulina grazie alla presenza di tannini
  • combattere i radicali liberi, contrastando l’invecchiamento cellulare
  • migliorare la salute dell’intestino, aumentando la varietà di batteri intestinali
  • ridurre lo stress
  • contrastare l’acne, favorendo la rigenerazione cellulare della pelle.

Riassumendo, vino si ma usando la testa: meglio puntare sulla qualità!

Vino ottenuto dalla fermentazione in botti
Elsa

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